Lo smog in città fa più danni di Chernobyl.
L'ho letto la scorsa settimana su Vanity Fair e mi sono sentita fortunata.
Io che ho sempre vissuto "in centro" e che sognavo un attico sotto le Due Torri con un terrazzone grande come un giardino, sono felicissima di vivere in campagna, a 12 km dal "centro".
La "conversione" è avvenuta qualche anno fa frequentando un corso di yoga: mi sentivo rinascere a contatto con la natura.
Io penso che le cose arrivino quando ne hai veramente bisogno e nulla accada per caso.
E' faticoso vivere lontano dalla città, fare 60 km al giorno in auto di routine soprattutto per chi, come me, aveva tutto sotto casa. Ma quando parto alla mattina e percorro la strada dei Calanchi che mi conducono fino alla città sento la forza della natura, tutto quel verde mi toglie il fiato in primavera, il giallo del sole in estate mi ammalia, il rosso in autunno mi rinvigorisce, il grigio delle nebbie sulla città in inverno mi rincuora.
E penso di essere fortunata a non vivere in mezzo allo smog che riduce l'aspettativa di vita più della radioattività emessa dall'esplosione di Chernobyl; lo dice il Centre for Ecology and Hydrology di Dorchester in Inghilterra: 15 mila persone morte in Europa per la nube radioattiva contro le 24 mila morte in Inghilterra per le polveri sottili - ma in Italia siamo più fortunati, i morti sono solo 8 mila...
Così, in questo mio paradiso ho pouto assistere alla nascita della PRIMA FRAGOLA ROSSA. Queste sì che sono soddisfazioni!
L'ho letto la scorsa settimana su Vanity Fair e mi sono sentita fortunata.
Io che ho sempre vissuto "in centro" e che sognavo un attico sotto le Due Torri con un terrazzone grande come un giardino, sono felicissima di vivere in campagna, a 12 km dal "centro".
La "conversione" è avvenuta qualche anno fa frequentando un corso di yoga: mi sentivo rinascere a contatto con la natura.
Io penso che le cose arrivino quando ne hai veramente bisogno e nulla accada per caso.
E' faticoso vivere lontano dalla città, fare 60 km al giorno in auto di routine soprattutto per chi, come me, aveva tutto sotto casa. Ma quando parto alla mattina e percorro la strada dei Calanchi che mi conducono fino alla città sento la forza della natura, tutto quel verde mi toglie il fiato in primavera, il giallo del sole in estate mi ammalia, il rosso in autunno mi rinvigorisce, il grigio delle nebbie sulla città in inverno mi rincuora.
E penso di essere fortunata a non vivere in mezzo allo smog che riduce l'aspettativa di vita più della radioattività emessa dall'esplosione di Chernobyl; lo dice il Centre for Ecology and Hydrology di Dorchester in Inghilterra: 15 mila persone morte in Europa per la nube radioattiva contro le 24 mila morte in Inghilterra per le polveri sottili - ma in Italia siamo più fortunati, i morti sono solo 8 mila...
Così, in questo mio paradiso ho pouto assistere alla nascita della PRIMA FRAGOLA ROSSA. Queste sì che sono soddisfazioni!
Oggi cucino...
Cosa Serve
12 fragole
100 g cioccolato fondente
10 cl panna liquida
1 cucchiaio di fiori di rosmarino
4 spiedini di legno
Come si fa
Lavate e sgocciolate le fragole. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria e aggiungete la panna liquida lontano dal fuoco, mescolando bene con un cucchiaio di legno. Infilzate le fragole negli spiedini e immergetele per metà prima nel cioccolato e poi nei fiori di rosmarino. Date raffreddare e servite con una pallina di gelato.
Il libro
Questa ricetta è tratta dall'ultimo libro che ho comprato:
"In tavola appena colti"
di Marianne Paquin.
di Marianne Paquin.
Marianne lavora come stylist, gastronoma e fotografa ed è esperta di decorazione della tavola; infatti nel libro ci sono anche tanti suggerimenti per la decorazione che non guasta mai perchè, si sa, si mangia anche con gli occhi!
Commenti
Anch'io leggo Vanity Fair, mi piace molto. A presto.
Bellissima quest'idea delle fragole al cioccolato e rosmarino, me l'appunto in attesa dei fiori di rosmarino. Ciao